
Vitovska Kante 2017
Carso, aspro e dolce preludio del confine. Decantato come un paese distrutto dalla guerra da Ungaretti come metafora delle distruzioni del suo cuore. Essenziale come in questa poesia, così si presenta il Carso.
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
E’ il mio cuore
Il paese più straziato
San Martino del Carso, Ungaretti


Così ho conosciuto la vitovska, questo vitigno autoctono della terra friulana aspra che guarda il mare. Un vitigno dai riflessi dorati che alcuni produttori vinificano senza filtrarlo a differenza di altri dove l’opacità e la tradizione fanno da guida. E’ così la vitovska di Edi Kante, imbottigliata senza filtrazioni dopo 12 mesi in barrique.
Al naso complessa con sentori minerali, agrumi, frutti a bacca bianca e vaniglia che richiama un affinamento in barrique di rovere. In bocca sapido , minerale, ma soprattutto salmastro. Perché la terra del carso vocata alla vitoska guarda il mare, è una terra rossa e ricca di calcare, che respira il mare. Fermatevi in qualche osmiza, il tipico locale dell’area Italia e Slovenia, dove si vendono e si consumano vini e prodotti tipici direttamente nei locali di chi li produce.